Arienzo. La Gme Aps inizia il nuovo anno evangelizzando all’interno del penitenziario di Arienzo. Ormai da anni l’associazione “Gruppo Missionario Emmanuel”, coordinata dal pastore Domenico Turco, è impegnata attivamente nell’opera sociale e spirituale che riguarda i penitenziari italiani. “È stata una benedetta mattinata alla presenza del Signore insieme a tanti reclusi che con noi hanno potuto ascoltare il messaggio della Parola di Dio” ci informano dall’associazione.
Cantici, potenti testimonianze di vite cambiate, preghiere ma in particolare la Parola di Dio ha toccato i cuori attraverso la strumentalità del pastore Giacomo de Risi che, con l’associazione Gme Aps, entra già ormai da tempo tutti i venerdì pomeriggio nel carcere di Arienzo, per portare un messaggio di speranza e di pace ai detenuti.
Presieduto l’evento dal pastore carcerario Domenico Turco e collaborati dal gruppo musicale giovanile della Chiesa Adi di Acerra, è stato trasmesso ai reclusi il messaggio della Parola di Dio, un messaggio di speranza, di cambiamento, di redenzione, di potenza.
Presenti anche la presidentessa dell’associazione Maria Garofalo e il pastore Francesco Turco, insieme a diversi volontari carcerari.
Al termine della riunione sono stati autorizzati e consegnati decine e decine di calendari cristiani e Nuovi Testamenti ai detenuti e ad alcuni poliziotti penitenziari.
Encomiabile è l’aiuto e la disponibilità costante dell’amministrazione e della direzione penitenziaria, grazie anche al coordinamento su tanti fronti dell’ispettore Visconti, ormai una istituzione carceraria.
Tanti riscontri positivi da parte dei detenuti, tra i quali molti hanno aderito ai culti settimanali. “Vedervi mi commuove e mi spinge a ringraziarvi per questo momento meraviglioso… Vedo questo gruppo formato anche da tanti giovani e penso a quanto ci avete onorati in questa mattina. Invece di andare in giro a fare altro, avete avuto un pensiero per noi, avete speso una giornata per dedicarci il vostro tempo e portarci cibo spirituale… Grazie” le parole di un detenuto a conclusione della riunione.
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