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Corteo Softlab, Pistone (Uilm): assenza politica è mortificante, solo Santillo insieme a noi

Duro atto di accusa alla politica locale.

Ciro Pistone UIL Caserta

Caserta. Un duro atto di accusa alla politica locale quello lanciato dai lavoratori Softlab e dai sindacalisti delle sigle dei metalmeccanici che hanno dato vita oggi ad un corteo per le strade di Caserta. L’ennesima mobilitazione, dopo i cortei e presidi tenuti più volte davanti alla prefettura di Caserta ma anche a Napoli e Roma.

“Ma continueremo a protestare” dice Ciro Pistone, segretario provinciale Uilm, che non usa mezzi termini contro la politica locale. “Sono bravi solo a fare passerelle prima delle elezioni, o a impegnarsi a parole come hanno fatto la scorsa settimana quando li abbiamo incontrati, ma oggi a manifestare con noi per le strade di Caserta non si è presentato nessun parlamentare o segretario di partito, tranne un deputato (Agostino Santillo dei Cinque Stelle, ndr). Il comportamento della nostra classe politica è davvero mortificante per i lavoratori“.

Pistone, insieme ai segretari della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco e della Fim-Cisl Pino Scala, hanno incontrato con i delegati sindacali aziendali il capo di gabinetto della prefettura di Caserta Florinda Bevilacqua, da cui hanno ottenuto l’impegno di interloquire con l’Inps per provare a sbloccare l’impasse relativo alla proroga della cassa integrazione per i circa 200 addetti Softlab, non ancora concessa dal Ministero del Lavoro per via di alcune verifiche; i lavoratori, senza proroga dell’ammortizzatore sociale, rischiano di restare dal prossimo mese senza alcuna forma di sostegno al reddito. Nulla è emerso invece sugli stipendi arretrati – situazione che riguarda un piccolo gruppo dei 200 Softlab – né sul cuore della vertenza, ovvero sul futuro produttivo e occupazionale dei lavoratori casertani di Softlab, che da quando sono stati assunti dall’azienda di informatica hanno sempre fatto cassa integrazione, senza produrre nulla.

Le istituzioni – dice Percuoco della Fiom-Cgil – devono mettere in sicurezza i lavoratori garantendo la cassa integrazione ma anche trovando alternative imprenditoriali a Softlab, di cui ormai non ci fidiamo più, visto che da quanto ha riassunto questi 200 lavoratori provenienti dalla multinazionale Jabil di Marcianise, non ha portato avanti alcun concreto progetto industriale. Ci chiediamo inoltre come sia possibile che in questa epoca di transizione ecologica e digitale, con tanti finanziamenti a disposizione, penso anche al Pnrr, non si possa avviare un progetto produttivo che coinvolga per esempio Jabil, facendo di quest’ultima la capofila di un polo tecnologico regionale con altre aziende coinvolte, tra magari la stessa Softlab. Di questo Polo la Regione Campania va parlando da tempo, ma per ora di reale non d’è nulla“.

Pino Scala, segretario Fim-Cisl Caserta, chiede che si facciano verifiche sul “progetto della Silicon Box, azienda di Singapore che vuole investire in Italia 3,2 miliardi per la produzione di microchip. Ma il Governo pare abbia scelto per la produzione le regione del Nord come il Piemonte, invece di portare lavoro al Sud, e in particolare nel Casertano, dove dello storico polo dell’elettronica non è rimasto ormai quasi più nulla, e dove si registrano solo vertenze, con aziende che vogliono andarsene da questo territorio. Basta pensare alla vertenza della multinazionale Jabil, ultimo baluardo di questo polo nel Casertano, da anni in crisi produttiva“.

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