L'infermiera ha presentato ricorso contro la decisione dei giudici napoletani

Consiglio di Stato ribalta TAR e da ragione a infermiera scavalcata da assunzioni Covid ASL Caserta

Caso paradosso per una infermiera che lavorava con mansioni da dipendente, penalizzata in un bando di concorso.

Consiglio di Stato

Caserta (di Lucio Seneca). Con un decreto a firma del presidente Michele Corradini della Terza Sezione del Consiglio di Stato, pronunciato in sede giurisdizionale, è stata ribaltata una sentenza del TAR che dava ragione ad ASL Caserta in primo grado.

Il decreto di Palazzo Spada – con il quale si dispone l’udienza di merito per il prossimo 15 giugno – almeno in sede cautelare, vede invece vittoriosa una infermiera che aveva presentato ricorso contro la decisione dei giudici napoletani.

La dipendente ‘Cocopro’, era stata infatti scavalcata nella procedura di stabilizzazione dai dipendenti Covid assunti dall’ASL di Caserta dal 2020 in poi, senza procedura concorsuale mentre l’infermiera era stata esclusa dall’assunzione nonostante la sua collaborazione con l’Ente.

Nel decreto presidenziale, viene indicato all’Ente la possibilità di istituire eventuali sedute suppletive degli esami. L’infermiera ha maturato una esperienza quinquennale e continuativa con la stessa ASL e nella stessa posizione contrattuale di infermiera, si è trovata nella illogica posizione di non poter partecipare alle competizioni concorsuali per le cosiddette stabilizzazioni che vengono indette proprio per eliminare situazioni di insicurezze sull’inquadramento e precarietà, che poi è la condizione in cui versa la dipendente.

I dipendenti Covid, nominati senza procedura concorsuale per fronteggiare l’emergenza della Pandemia, si sono trovati a prendere parte alla competizione e quindi concorrere per le stabilizzazioni, mentre la ricorrente  – inquadrata e assunta, dopo un concorso pubblico, senza soluzione di continuità dal 2018 ad oggi – si è invece trovata nella condizione di non poter partecipare al concorso per le stabilizzazioni, perché per i primi quattro anni (dal 2018 a gennaio 2022) era stata inquadrata come Cocopro.

Infatti, non avrebbe maturato i 18 mesi di servizio poiché fino al 15 gennaio del 2022 ASL Caserta ha inquadrato l’infermiera come contratto di collaborazione coordinato e continuativo e quindi in ragione della previsione della pagina 1 del Bando (“…non saranno considerati utili i contratti stipulati con rapporto di lavoro non subordinato, ai sensi dell’art. 15 octies del d.lgs. 502/92 e ss..m.ii., né i contratti con rapporto di lavoro libero professionale…”) è diventata priva di una esperienza per almeno 18 mesi come lavoratrice subordinata.

Un caso paradossale: l’infermiera, infatti, anche se formalmente inquadrata come collaboratrice coordinata e continuativa, aveva vincoli di subordinazione. In particolare, rispetto di orario, turnazioni e obbligo di soggezione allo specifico dirigente della UOC dove di volta in volta veniva applicata, al pari di tutti gli altri dipendenti ASL ed in generale subiva gli stessi vincoli di subordinazione di tutti i dipendenti.

Ed il tutto a fronte di tutele limitate ed in una situazione di precarietà continua poiché la Asl poteva recedere dai detti contratti inviando un semplice preavviso

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