CAMORRA Come le “nuove leve” del clan Piccolo-Letizia si imponevano sul territorio

Squadra Mobile Polizia

Rivendite di autovetture, depositi di materiale edile, costruzioni, onoranze funebri, smaltimento di rifiuti, supermercati, abbigliamento, pet food: erano questi i settori che le “nuove leve” dei Quaqquaroni, alias riferito al gruppo criminale marcianisano del clan Piccolo-Letizia, stamattina finite tra le grinfie della Squadra Mobile di Caserta, avevano preso di mira per realizzare approcci estorsivi, il core business, la principale attività di autofinanziamento, che avrebbe permesso al clan di ritornare in auge nel territorio di Marcianise e zone contigue. Estorsioni che raggiungevano anche le somme di 2.000 o 3.000 euro da “versare” in occasione delle festività natalizie e pasquali, talvolta finite nel danneggiamento, a colpi d’arma da fuoco, delle sedi delle aziende taglieggiate per costringere i titolari a pagare.

Il tutto è durato fino a questa mattina, quando, per opera degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Caserta, sette persone che orbitavano nella sfera del clan sono state raggiunte da ordinanze di custodie cautelari, 3 in carcere: Monica Gaetano, Piccolo Agostino e Letizia Salvatore, quest’ultimo fratello del collaboratore di giustizia Primo Letizia; e 4 agli arresti domiciliari: Sorbo Ottavio Antonio, Viciglione Gaetano, Belvisto Amedeo, e Regino Pasquale.

Dopo l’uscita di scena dei boss, tutti tratti in arresto nel blitz della Mobile casertana del mese di aprile 2019, quando vennero catturate 30 persone, arresti determinati dal fatto che le indagini della DDA avevano permesso di appurare la pericolosità dei Quaqquaroni in netta ascesa dopo l’arresto di alcuni importanti capi del clan rivale dei Belfortel’attenzione degli investigatori si concentrava sui personaggi ritenuti orbitanti nella cerchia degli arrestati, “attenzione” che ha scaturito l’esecuzione delle odierne custodie cautelari.

© Riproduzione riservata
CLICCA E ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER