Caserta. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione, sostituendola con gli arresti domiciliari, per l’ex vice presidente della Provincia di Caserta, Pasquale Crisci, finito in carcere il 12 gennaio scorso, perchè indagato dalla DDA, insieme ad altre 5 persone, per il reato, a vario titolo, di corruzione con l’aggravante del metodo mafioso, per l’assegnazione dei loculi cimiteriali nel comune di Santa Maria a Vico di cui Crisci, esponente dei Moderati, è stato vice sindaco.
Con Crisci vennero tratti in arrestato dalla Guardia di Finanza di Marcianise anche il 51enne Domenico Nuzzo, ritenuto dalla DDA un affiliato al clan Massaro, il pregiudicato di 49 anni Carmine Liparulo, il 55enne Carmine De Lucia, originario di Santa Maria a Vico ma residente a Reggio Emilia dove in passato è stato anche consigliere comunale, il 58enne dipendente comunale addetto al cimitero Giovanni Papa e l’imprenditore 44enne Giuseppe Pascarella.
Il 17 gennaio, il Prefetto di Caserta, dr. Giuseppe Castaldo, ha sospeso Crisci dalla carica di consigliere comunale di Santa Maria a Vico. In seguito, il Consiglio Provinciale di Caserta ha eletto a vice presidente la dott.ssa Liliana Trovato.
Per i PM della DDA di Napoli, Crisci, da vicesindaco di Santa Maria a Vico, sarebbe stato il tramite in Comune per fornire informazioni sulle concessioni agli esponenti del clan camorristico Massaro, Domenico Nuzzo e Carmine Liparulo.
Il Riesame ha inoltre annullato l’ordinanza cautelare nei confronti del dipendente del Comune di Santa Maria a Vico, Giovanni Papa, difeso dagli avvocati Vigliotti e Sgambato.
Per Papa i giudici del Riesame hanno annullato le due imputazioni di estorsione per due cappelle gentilizie ed escluso l’aggravante mafiosa, ed hanno quindi sostituito la misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva della sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici per 12 mesi.
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