Spettacoli

Un’Estate da BelvedeRE, grande tripudio per i Jethro Tull

Jethro Tull

Caserta (di Massimo Malatesta). Ieri sera grande tripudio per i Jethro Tull a San Leucio. Dopo il successo del tour nei teatri la storica band progressive rock si è esibita nella prima data estiva del proprio tour proprio a San Leucio nell’ambito della manifestazione Un’Estate da BelvedeRE VIII Edizione. Per i Jethro Tull è stata l’occasione per portare dal vivo, oltre ai brani più significativi della loro discografia, anche quelli contenuti nel nuovo album uscito il 21 aprile per InsideOutMusic/Sony, RökFlöte, il 23esimo della loro carriera.

La leggendaria band britannica guidata da Ian Anderson che ha cambiato la storia e le sonorità del rock in tutto il mondo, è tornata a esibirsi in Campania con un concerto esclusivo a Caserta, in una cornice così unica, nell’ambito dell’ottava edizione del festival diretto da Massimo Vecchione, in programma dal 10 giugno al 20 settembre 2023.

Il festival Un’Estate da BelvedeRE è organizzato da Lwr S.r.l. con la supervisione artistica di Ventidieci, in partenariato con il Comune di Caserta.

I Jethro Tull apparvero per la prima volta con questo nome nel 1968 nel famoso Marquee Club di Londra e da lì riuscirono a creare immediatamente un largo seguito, suonando su e giù per l’Inghilterra. Il vero successo – anche un po’ a sorpresa – arrivò al Sunbury Jazz e al Blues Festival nell’estate del 1968. I Jethro Tull registrarono e pubblicarono il loro primo album, This Was, con la formazione originale con Anderson, Cornick, Bunker e Abrahams.

Dopo la sostituzione di Mick Abrahams con Martin Barre, circa altri 30 musicisti si sono avvicendati nelle fila dei Jethro Tull, marchio che sopravvive fino ad oggi e dura nel tempo: Ian Anderson si esibisce con la band in genere per circa un centinaio di spettacoli ogni anno in tutto il mondo. Grande calore da parte del pubblico, più e meno giovane, che ha assistito alla performance di ieri. Un Anderson in stato di grazia che ha regalato alla sua platea momenti indimenticabili. Da bambino sognava di fare il poliziotto. Il piano B era il giornalismo. Insomma, tutto, tranne la musica così racconta il famoso frontman, ribattezzato da tanti il flautista magico, della sua carriera artistica. Eppure, oggi il suo nome è amato e conosciuto da tante generazioni. “Potevo essere un buon poliziotto”, dichiara Ian Anderson, “Come giornalista, oggi potrei ancora essere in giro”.

E, a proposito della kermesse, le parole dell’organizzatore Massimo Vecchione: “Siamo all’ottavo anno, non ci siamo fermati mai. Durante l’emergenza pandemica, nei mesi estivi dopo la prima ondata, c’è stata un’apertura sugli eventi purché fossero rispettate le regole sul distanziamento. Ovviamente abbiamo dovuto ridurre i posti per i singoli eventi. Il Belvedere poteva ospitare al massimo mille persone. Per il concerto di Gigi D’Alessio, ad esempio, abbiamo dovuto fissare quattro date. Tutte sold out. Oggi possiamo ospitare 2mila persone per i posti a sedere, 3.500 in piedi. Solo nel 2016 abbiamo spostato il Festival alla Reggia. é stato un successo anche lì. Ma sono felicissimo di tornare al Belvedere”. Prossimo attesissimo appuntamento il 10 luglio con Steve Hackett.

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