Basket

La JuveCaserta retrocede: le lacrime di Biagio e Paolone, le certezze su Farinaro

Francesco Farinaro

Caserta. “Alea iacta est“, il dado è tratto. Non c’è più niente da dire, la JuveCaserta è in serie B Interregionale. Piangeva “El TucuBiagio Sergio, ed ognuno dei ragazzi che vengono dal vivaio. Disperato in lacrime anche “PaolonePaolo Paci che ci ha messo tutto fino all’ultimo, e probabilmente in queste ultime partite è stato il centro più prolifico ed esperto della B Nazionale, peccato per quei maledetti infortuni. È un dolore sconfinato quello che si legge nei volti del tifo bianconero, di questa gente che nonostante tutto, nonostante le difficoltà, non ha mai mollato.

La responsabilità di questi giocatori è forte, ma è relativa, specie rispetto alle responsabilità che ha la gestione di una squadra a cui non è bastata la passione il cuore, la dedizione certosina e il portafogli del presidente Francesco Farinaro, a cui va tutta la nostra stima, che siamo sicuri a volte ha anche sacrificato le sue attività economiche per star vicino corpo e mente alla squadra e da solo “rappezzare ciò che poteva essere rappezzato”.

Forse un solo colpevole del disastro della JuveCaserta di quest’anno non esiste, ma gli indizi sono tanti ed i sospetti si allargano come gli argini di un fiume in piena.

C’è una municipalità, che continua ad avere il primato di unico capoluogo di provincia in Italia a non avere un misero palazzetto idoneo neanche per la A2, che ha prima ignorato questo club e poi l’ha disastrato completamente: lo ha portato ad allenarsi in un palazzetto vecchio e logoro e senza canestri a norma sotto la canicola delle 13, lo ha portato a giocare a 25 km di distanza in un posto che non conosci, di fatto sempre in trasferta.

In 50 anni di governo cittadino, e con centinaia di milioni di dissesto finanziario, il Comune di Caserta non è mai riuscito a costruire un palasport degno della JuveCaserta adagiandosi sugli investimenti dei privati, vedasi il PalaMaggiò. Qualche malalingua, che per dovere di cronaca dobbiamo riportare, ha avanzato pure – “lassa stà … Marino non è interessato alla JuveCaserta, i tifosi sono pochi e quindi pure i voti, si fa vedere solo al Pinto, meglio la Casertana“.

E allora, ancora una volta, i casertani devono ringraziare i privati e la Provincia di Caserta, che anche se con un ritardo tutto sommato rientrante nella normale tempistica di lavori di quel genere, almeno ci ha dato, anche se per poco, una gioia, regalandoci quello che ora è un signor PalaPiccolo. Ci viene da pensare che la JuveCaserta non sarebbe mai potuta esistere a Caserta senza privati ed Ente provinciale: da fine anni 70 la sua casa è stata il palazzetto provinciale, poi Maggiò costruì il PalaMaggiò, a palazzo Castropignano l’hanno sempre snobbata.

Altri hanno disastrato questo club facendo un mercato privo di logica o non facendolo, non assumendosi colpe o scegliendo di lasciar perdere, gettando la scialuppa in acqua e sparendo quando la nave imbarcava acqua. Del tutto spariti come la neve al sole.

Il resto lo hanno fatto i risultati perché questi giocatori hanno forse iniziato a crederci troppo tardi, e non erano più padroni del loro destino. Certo alcune occasioni sono state sprecate, ma la storia, quella bella e quella brutta, non si dimentica. La JuveCaserta, dopo anni di gloria, ritorna in serie B interregionale, una categoria faticosissima dove ci sono squadre che mai avrebbero pensato di poter affrontare una squadra scudettata.

Oggi la JuveCaserta scrive forse la pagina più triste della propria storia, forse anche più triste dei fallimenti e delle illusioni che dal 1998 ad oggi ci hanno fatto tribolare, ma abbiamo la certezza che il presidente Farinaro è più avanti di noi, sta già programmando e costruendo la compagine dirigenziale che dovrà scegliere staff tecnico e giocatori. Il bello deve ancora venire. #forzajuvecasertasempre

© Riproduzione riservata
CLICCA E ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Più informazioni
commenta