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Don Diana, migliaia invadono Casal di Principe. Mattarella “Riferimento per giovani e onesti”

Un fiume di ragazzi invade le strade di Casal di Principe. Il Presidente della Repubblica: "Testimone di speranza", la sorella di don Peppe Diana, Marisa: "Ha guidato dal cielo tutti questi ragazzi", Don Ciotti: "Si arrivi alla beatificazione".

Guido Carli Casal di Principe

Casal di Principe. Don Diana è stato “un testimone di speranza, educatore alla libertà, punto di riferimento per i giovani e le persone oneste di Casal di Principe” ha scritto in un messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 21 marzo di un anno fa era venuto qui a suggellare la rinascita della città dal giogo della camorra.

Una marea colorata e festante composta quasi interamente da studenti di tutta la Campania ha invaso le strade. Per tutti ha parlato Martina, alunna dell’istituto tecnico Carli: “Don Peppino vive con noi, è sempre lui che ci indica la via da seguire, fatta di giustizia e legalità” ha detto dal palco nel piazzale davanti al cimitero, dove si è conclusa la marcia.

Prima del corteo c’era stata la messa delle 7.30, quella che don Peppe non riuscì ad officiare perché ucciso in sacrestia.

Il vescovo di Aversa Angelo Spinillo ha letto la lettera di Papa Francesco, in cui il Pontefice definisce don Diana “servo buono e fedele che ha operato profeticamente calandosi nel deserto esistenziale di un popolo a lui tanto caro, servito e difeso fino al sacrificio della propria esistenza“. Il Papa ha poi esortato a perseverare “sulla via tracciata da don Diana“.

Beatificare don Giuseppe Diana è l’auspicio di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, presente come tutti gli anni a Casal di Principe, che ha deposto la corona di fiori sulla tomba del parroco: “Mi auguro che si arrivi alla beatificazione perché il suo martirio è davanti agli occhi di tutti; nella nostra mente e nei nostri cuori don Peppino è già santo” ha detto don Ciotti, che poi ha lanciato un monito: “Nonostante le cose importanti fatte in questi anni sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, la presenza seppur in forme diverse delle mafie è molto forte nel nostro Paese“.

Tanti cittadini hanno marciato con gli studenti, altri hanno atteso lungo le strade che passasse il corteo; a sfilare anche sindaci e parlamentari del territorio, magistrati che hanno indagato sul clan dei Casalesi come gli ex procuratori nazionali Antimafia Federico Cafiero de Raho e Franco Roberti, l’attuale procuratore Gianni Melillo, il presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, che ha parlato di “una manifestazione di forza dell’antimafia della società civile“.

A sottolineare l’attualità del messaggio di don Diana anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha sottolineato “l’importanza di mantenere viva la memoria di questo valoroso sacerdote“, mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha evidenziato che il “messaggio di coraggio di don Diana e la sua dedizione agli ideali di giustizia e legalità guidano ancora oggi tutti coloro che ogni giorno lottano contro le mafie“.

Una figura, quella di don Diana, che ha superato i confini nazionali, come dimostra la presenza di una trentina di cittadini francesi, tra giornalisti, volontari di due Collettivi Antimafia, familiari di vittime della criminalità organizzata marsigliese e della Corsica. Dal palco alcuni di loro hanno letto i nomi delle vittime delle mafie italiane, poi sono stati letti anche quelli francesi.

Il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, altra figura di spicco della lotta alla camorra, ha parlato per l’ultima volta da primo cittadino, visto che tra due mesi scadrà il suo secondo mandato. Natale era sindaco anche quel 19 marzo del 1994, quel giorno don Diana fu ucciso, e dopo pochi mesi lui fu mandato a casa perché dava fastidio alla camorra. Oggi ha affermato con orgoglio che “Don Diana è ormai un patrimonio dell’intera comunità. Me ne vado con la consapevolezza di aver realizzato un sogno, quello di vedere qui tutti voi, cittadini, studenti, politici e istituzioni“.

Marisa Diana, sorella del prete, si è commossa: “Don Peppe ha guidato dal cielo tutti questi ragazzi, che seguono i suoi valori di amore e pace“. “Come insegnante – ha aggiunto – oggi ho potuto vedere il lavoro quotidiano che i docenti fanno per i ragazzi, per inculcare loro i valori che mio fratello ha sempre portato avanti“. Emilio Diana, fratello del sacerdote, si è detto “commosso nel vedere tutti questi giovani camminare nel nome di don Peppe, ciò che mio fratello è riuscito ad ottenere con il suo sacrificio è qualcosa di straordinario e bellissimo per Casal di Principe“.

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