Napoli. A distanza di due anni dall’applicazione del piano obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina della Regione Campania (emanato l’8 marzo 2022), “a fronte di una sostanziale invarianza del patrimonio bufalino esistente in provincia di Caserta, la prevalenza di brucellosi bovina e bufalina nel medesimo territorio è scesa sensibilmente rispetto al 2021, quando il dato era di oltre il 21%“.
Lo afferma una nota del commissario straordinario per il superamento dell’emergenza connessa all’eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in Regione Campania, ufficio regionale retto da Luigi Cortellessa, che interviene sulla vicenda brucellosi, malattia che colpisce da anni gli allevamenti bufalini del Casertano.
Contro il piano regionale che il commissario Cortellessa sta attuando, gli allevatori del Casertano protestano ormai da due anni, e proprio qualche giorno fa hanno ottenuto dai ministri Lollobrigida (Agricoltura) e Urso (Imprese e Made in Italy) la nomina di un commissario di Governo che dovrebbe sostituirsi alla Regione Campania nella risoluzione dell’emergenza brucellosi.
“Gli indennizzi dovuti agli allevatori a seguito degli abbattimenti dei capi infetti – aggiunge il commissario regionale – vengono ordinariamente erogati nei tempi previsti, salvo che non siano presenti motivi ostativi (interdittive antimafia, Durc irregolari, ecc.). Prosegue anche l’opera di manutenzione dei canali di bonifica, al fine di scongiurare o limitare i casi di tracimazione e i conseguenti danni alle aziende agro-zootecniche.
Non appena saranno ultimati gli impianti di bio-digestione in corso di realizzazione nel Casertano, la Regione Campania – è l’annuncio – avvierà un’importante campagna gratuita di prelevamento, trattamento e sanificazione del letame prodotto dagli allevamenti infetti da brucellosi e tubercolosi, attuando, così, una nuova e importante misura finalizzata all’eradicazione delle zoonosi”.
Il commissario spiega poi di aver chiesto al Ministero della Salute, con due distinte missive inviate il 4 agosto 2023, “di autorizzare la vaccinazione delle bufale adulte e di concedere l’autocontrollo anche mediante l’impiego del test S.A.R., con l’ausilio dei veterinari in libera professione. Nel primo caso, il Ministero concesse l’estensione della vaccinazione delle bufale solo fino ai 12 mesi di età, mentre la richiesta di autorizzazione all’autocontrollo con la S.A.R. è stata oggetto di parere negativo, espresso nei giorni scorsi dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, centro di referenza nazionale per le brucellosi.
La motivazione del diniego è molto semplice: quanto richiesto non è consentito dalle norme nazionali vigenti. Ma, non a caso, questo Commissario straordinario aveva chiesto, in via eccezionale, una deroga, indicando anche la contestuale adozione di procedure che avrebbero da un lato ampliato le possibilità di autocontrollo per gli allevatori, dall’altro garantito le profilassi di Stato obbligatorie a cura delle Asl“.