Pensione e finestre mobili, la scelta giusta fa aumentare l’assegno INPS mensile

Si apre la finestra mobile: cosa fare per incrementare la propria pensione? Si può fare solo così, l’unica scelta possibile.

Novità in arrivo nel 2025 inerente il fronte delle pensioni. Si prevedono risicati aumenti, tali da suscitare forti polemiche. Infatti riguarda un tema molto discusso: da un accrescimento di € 3 a una conclamata riduzione della soglia di incremento, passando così dall’1% allo 0,8%. Clima pesante, dettato da comprensibili tensioni.

Vi sono altrettante notizie a proposito di una situazione specifica: quota 103. Innanzitutto essa costituisce una forma di pensionamento flessibile che permette di ‘uscire’ dall’ambiente lavorativo con 62 anni d’età e 41 anni di contributi, al momento. Un’opzione introdotta in via sperimentale, inizialmente, ormai largamente estesa.

Ebbene, una volta raggiunta quota 103, quest’ultima data dalla somma degli anni anagrafici e pensionistici dunque, si presenta dinanzi al proprio futuro un duplice scenario, tale da indurre ad una scelta: qual è l’alternativa più conveniente affinché possa aumentare la pensione medesima? Il consiglio degli esperti.

Finestre mobili, come fare per incrementare la pensione? Una soluzione vantaggiosa

Percepire l’assegno mensile INPS racchiude un solo significato: pensione. Un momento della propria vita tanto atteso poiché si archiviano impegni, scadenze e fatica, aprendo un nuovo capitolo esistenziale più roseo – almeno così si spera. Tuttavia il percorso di ciascuno è differente prima di giungere a questo traguardo.

Barattolo con monete
Finestre mobili, come fare per incrementare la pensione? Una soluzione vantaggiosa – casertanotizie.com

Oltretutto vi sono forme che agevolano (e accompagnano) il lavoratore contribuente verso l’uscita dal mondo professionale tra cui quota 103, come anzidetto. Dal momento in cui la si raggiunge si aprono i 7 mesi di finestra mobile – 9 per il pubblico impiego – nei quali si può decidere di continuare a esercitare l’attività oppure scegliere la pensione.

Ma si voglia evidenziare un aspetto importante: qualora si opti per quest’ultima soluzione, durante quei canonici sette mesi non si percepisce più alcuna forma di retribuzione, rimanendo scoperte le mensilità sia remunerative sia quelle pensionistiche. Nel caso in cui la scelta ricadesse sul proseguimento del rapporto di lavoro, si continuerebbe a ricevere lo stipendio e a maturare la pensione.

Dunque, come si evince, il suggerimento più spontaneo per il contesto suddetto consisterebbe nel continuare a espletare la propria mansione nei successivi 7 mesi (o 9), solo così ci si potrà garantire una ‘cospicua pensione’ quantomeno percepire il quantum spettante di diritto. Ad ogni modo, anche nel 2025 la stessa regola.

Infatti l’imminente Manovra economica, ancora in fase di approvazione, prevedrebbe la proroga di questa forma pensionistica flessibile assoggettata alle invariate diposizioni, queste ultime valide per il prossimo anno. Comunque, non resta che aspettare affinché si abbiano le dovute certezze.

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