La prefettura: ad orta di atella lo sfidante potrebbe già essere sindaco

Comunali 2023: 15 Comuni al voto, 4 possibili ballottaggi, sfide di fuoco a Maddaloni e Marcianise

urna elezioni comunali

Caserta. Parte la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di 15 centri elettorali della provincia di Caserta. Mirino puntato su Maddaloni e Marcianise, che oltre ad essere i centri elettorali più grandi, con rispettivamente 33.207 e 31.849 aventi diritto al voto, realizzano il 44,07% di elettori di tutti i 15 comuni della provincia di Caserta interessati a questa tornata che vedrà la conclusione con il voto del 14 e 15 maggio 2023. Oltretutto in questi due Comuni ci si aspetta una lotta corpo a corpo senza esclusione di colpi, va da se, metaforicamente parlando.

Sono 4 le città, maggiori di 15mila abitanti, che potrebbero aver bisogno del turno di ballottaggio: insieme a Maddaloni e Marcianise ci sono, San Felice a Cancello e Lusciano. Ad Orta di Atella, Antonino Santillo gareggia da solo. Lo sfidante avrebbe dovuto concorrere contro il sindaco uscente Vincenzo Gaudino, ma a pochi minuti dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste, Gaudino ha deciso di ritirarsi dalla corsa elettorale. Secondo interpretazioni della Prefettura di Caserta, potrebbe essere, anche senza il raggiungimento del quorum, il nuovo Sindaco di Orta di Atella.

Tra i centri più piccoli, e al di sotto dei 15mila abitanti, Vitulazio, Alife, Cancello ed Arnone, Caiazzo, Riardo, Sant’Angelo d’Alife, Galluccio, Presenzano e Raviscanina. Letino è il centro elettorale più piccolo con soli 934 aventi diritto al voto.

A Sant’Angelo d’Alife nessuno ha fatto in tempo a comporre liste per candidarsi, e il Sindaco uscente, Michele Caporaso, gareggia da solo, ma dovrà raggiungere la quota minima del 50% di preferenze dagli aventi diritto al voto che a Sant’Angelo sono in totale 2.328.

Stesso discorso vale per il Comune di Caiazzo, dove Amedeo Insero, sfidante del sindaco uscente Stefano Giaquinto, è stato costretto a ritirare la lista perché aveva solo 23 firme di sottoscrittori rispetto al minimo di 60 previsto. Si dice fosse convinto che valesse ancora la riduzione ad un terzo, quindi 20, vigente nel periodo emergenza Covid-19. Pertanto Giaquinto, sempre se riesce a superare lo scoglio minimo del 50% di preferenze dagli aventi diritto al voto, che in totale sono 5.289, potrebbe essere nuovamente il primo cittadino di Caiazzo.

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La Legge elettorale per le amministrative

Per i comuni maggiori di 15mila abitanti, la legge elettorale delle elezioni comunali in Italia è di tipo maggioritario: per quanto riguarda l’elezione del primo cittadino, è proclamato Sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi; mentre la ripartizione dei consiglieri avviene in maniera proporzionale, e una soglia di sbarramento al 3%, difatti “Non sono ammesse all’assegnazione dei seggi quelle liste che abbiano ottenuto al primo turno meno del 3 per cento dei voti validi e che non appartengano a nessun gruppo di liste che abbia superato tale soglia“. In un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato a Sindaco al primo turno ottiene la maggioranza assoluta, allora “si procede a un ballottaggio tra i due risultati i più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto a primo cittadino il candidato più anziano“.

Nei comuni sotto i 15mila abitanti, il sindaco viene eletto con metodo maggioritario “first-past-the-post“, cioè il candidato Sindaco che “al primo turno ottiene il maggior numero di voti, e ha collegati alla sua figura una lista di candidati a consiglieri comunali. Alla lista vengono assegnati tanti voti quanti ne prende il sindaco. Alla lista del sindaco eletto sono attribuiti i ⅔ dei seggi del Consiglio comunale, mentre gli altri sono ripartiti con metodo D’Hondt tra le altre liste“.

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