Al momento non è la variante Xec del Covid a preoccupare, ma l’influenza stagionale che si trasmette quest’anno in maniera differente.
Torna il freddo e così anche la preoccupazione legata ai virus che si possono rivelare fatali soprattutto per la categoria dei più fragili. In Italia scatta l’allarme per un’influenza decisamente aggressiva e che può portare numerosi danni. Le campagne vaccinali sono già partite in numerose regioni ma rischiano di non essere sufficienti per superare il problema. I medici stanno lavorando alla ricerca di contromosse che evitino di intasare i reparti ospedalieri, togliendo spazio anche a chi ha altre patologie.
I sintomi sono i soliti e cioè febbre, mal di testa, vomito, nausea e dolori articolari, a questi si aggiungono però, in alcuni casi, delle situazioni un po’ più particolari e non consone a questo tipo di atteggiamento cioè fotofobia e diplopia. Ora andiamo a vedere come si trasmette questa nuova patologia e cosa fare per cercare di prevenirla, evitando che si possa scatenare qualcosa di ancor più pericoloso.
Altro che Covid, ecco il virus che spaventa
Sebbene i casi di Covid in Italia siano in aumento, come ormai capita dal 2020 quando scendono le temperature, non è questo il virus che spaventa gli italiani. Ci sono infatti altri problemi da considerare sicuramente più gravi per la salute come il Virus Oropouche.
L’allarme è lanciato dal Dipartimento di Malattie Infettive di Negar a Verona, dopo che lo scorso giugno si erano verificati i primi causi in Europa. Il primissimo era stato isolato proprio in Italia, trovato nel liquido seminale di un italiano di ritorno da Cuba che aveva ricevuto la diagnosi due settimane prime.
Proprio per questo è stato specificato come i rapporti sessuali siano il vettore più rapido per la trasmissione di questa infezione tropicale che si è diffusa a partire dal Sud America. Lo studio, pubblicato su Emerging Infectious Diseases, ha specificato come inizialmente si pensasse a una trasmissione in maniera diretta dalla puntura di un insetto. Ora però il campanello d’allarme scatta proprio sui rapporti sessuali.
La Febbre Oropouche ci parla di circa 10mila casi in giro per il mondo con il Brasile tra i più colpiti e che conta anche due decessi. Inoltre è stato evidenziato come il virus contratto in gravidanza possa causare dei danni, anche gravi, al feto. I ricercatori italiani sono concordi che serve, a questo punto, approfondire gli studi sulla modalità di trasmissione per fare prevenzione nella maniera corretta.