Mega biodigestore Gesia a Teano, il commissario europeo all’Ambiente: attenersi a norme UE

Bruxelles. “La Commissione non dispone di informazioni sufficienti per valutare la conformità del progetto di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali in località Santa Croce, a Teano (Caserta). In tal caso, tuttavia, gli Stati membri devono garantire che la gestione dei rifiuti sia effettuata a norma della direttiva quadro sui rifiuti e che al momento del loro collocamento in discarica i rifiuti devono essere rigorosamente rispettati gli obblighi stabiliti dalla direttiva relativa alle discariche di rifiuti“.

Lo spiega il commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, rispondendo a un’interrogazione della vice presidente del Parlamento europeo ed eurodeputata del Pd (Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici), Pina Picierno.

Il Consiglio di Stato italiano – scriveva la Picierno nell’interrogazione del 6 aprile 2024 – si era già espresso contro questo progetto e con due sentenze aveva bloccato i lavori. La realizzazione dell’impianto appariva inoltre in conflitto con l’attuale legislazione europea, in quanto non rispetta i chiari obiettivi e la normativa esistente, soprattutto per gli aspetti chiave quali la contaminazione del suolo, dell’aria e delle risorse idriche, nonché all’impatto negativo sulla flora e sulla fauna locali“. Picierno segnala anche “la presenza ravvicinata di un patrimonio archeologico e naturalistico di grande rilevanza” nei pressi del sito indicato.

Pur dichiarando di non essere a conoscenza del caso, Bruxelles ricorda che “l’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia dell’Ue al pagamento di sanzioni pecuniarie per la mancata realizzazione delle infrastrutture necessarie per il trattamento dei rifiuti urbani prodotti nella Regione Campania“, ma anche “che tale infrazione non riguarda i rifiuti speciali“.

I rifiuti speciali, come i rifiuti pericolosi, “possono essere depositati solo in specifiche discariche di rifiuti pericolosi“, sottolinea Sinkevicius. “Lo smaltimento dei rifiuti negli inceneritori è disciplinato dalla direttiva sulle emissioni industriali“, aggiunge il commissario. A norma della direttiva Habitat, inoltre, “qualsiasi progetto che possa avere incidenze significative su un sito Natura 2000 forma oggetto di un’opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo“.

Secondo la direttiva quadro sulle acque, spiega ancora il commissario lituano, “gli Stati membri devono proteggere e ripristinare i corpi idrici al fine di raggiungere un buono stato degli stessi“. La normativa è ulteriormente completata dalle direttive sulla qualità dell’aria ambiente, che obbligano gli Stati membri a mantenere le concentrazioni di alcuni inquinanti nell’aria al di sotto di determinati valori limite.

Resta in prima battuta in capo agli Stati membri il compito di “assicurare il rispetto del diritto dell’Ue, anche per quanto riguarda la verifica dei singoli casi di potenziale violazione delle norme pertinenti“. In linea con l’approccio strategico all’attuazione nelle azioni di esecuzione, “la Commissione si concentra sui casi di inadempimento sistematico“, si legge ancora.

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