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Attualità

Multe alle auto dei consiglieri parcheggiate in pizza Vanvitelli, scoppia la polemica

Caserta. L’ultima polemica che investe il Comune parte dalla raffica di multe che sono state notificate ai consiglieri comunali che avevano parcheggiato in piazza Vanvitelli nei posti riservati ai mezzi della Polizia Municipale.

A vergare le multe è stato lo stesso comandante Luigi De Simone, come si comprende dal numero di matricola impresso sulle sanzioni. A riceverle a casa sono stati i diversi rappresentanti cittadini che avevano utilizzato i posti riservati.

Una multa spedita a casa e non lasciata sul parabrezza della macchina. Atto non dovuto per legge ma significativo, visto che l’invio della multa a casa via raccomandata, fa aumentare, di fatto, il costo della sanzione. A spiegare bene la questione è il consigliere di Fratelli d’Italia Pasquale Napoletano, uno dei consiglieri multati, che vuole vederci chiaro e intende portare il tema in Prima Commissione.

“In buona sostanza, senza l’immediata comunicazione del verbale e senza il deposito della multa sul parabrezza, una multa di 29.40 euro rischia di trasformarsi in una sanzione da 45,80 euro o addirittura in una da 58 euro. Ad incidere, oltre ai tempi di pagamento, anche le spese di spedizione della multa, 16 euro versati al concessionario per la raccomandata.

Se nessuna contestazione è possibile fare sulla multa in sé, visto che pagheremo l’errore di aver parcheggiato sulle strisce gialle, abbiamo il compito come rappresentanti dei cittadini di chiarire come l’amministrazione deve procedere su questo tema. Troppa la confusione sul piano normativo che assegna – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia – ampia discrezionalità agli Enti Locali. L’obiettivo deve essere quello di evitare un esborso eccessivo, se ingiustificato, ai casertani introducendo l’obbligatorietà del deposito della multa sul parabrezza e ribassando i 16 euro di spese di spedizione delle multe.

Vedremo cosa ci risponderanno i dirigenti e gli assessori e se potremo procedere a livello comunale con la modifica dei regolamenti dell’Ente o – conclude Napoletano – se sarà necessario rivolgersi alla Prefettura o al Ministero dell’Interno”.

Redazione

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