Caserta. “Io vivo per te” prosegue il suo cammino, in Italia e all’estero. Per la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, ieri, lo short film sul gaslighting del Collettivo Paula di Caserta, diretto da Gaetano Ippolito, è stato proiettato nell’aula magna della Facoltà di Filosofia e Scienze socio-politiche dell’Università “Alexandru Ioan Cuza” di Iaşi, per la V edizione della conferenza internazionale “Violenza contro le donne: ipostasi, spiegazioni, interventi”. Oggi, alle 17, invece, il corto sarà visibile nella Sala Spadolini della Biblioteca Oriani di Ravenna, in una conferenza tenuta da Piera Serra, psicologa e psicoterapeuta della Federazione svizzera delle psicologhe e degli psicologi.
Domani mattina, Rita Raucci, protagonista con Peppe Romano del film, sarà ospite di Radio MIR, la web radio degli italiani all’estero, che dagli studi di Bruxelles, in Belgio, animerà un approfondimento su violenze di genere e gaslighting. Domenica, alle 16, l’opera sarà proiettata a Vibo Valentia, in un evento organizzato in biblioteca dall’associazione Arciteatro, in collaborazione con il Comune di Vibo e il Centro antiviolenza, nell’ambito della VII edizione del “Coraggio delle Donne” dal titolo “Il gaslighting: i tanti volti della violenza domestica”, curato dall’avvocata Stefania Figliuzzi, referente per la regione Calabria di D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza).
Infine, il 2 dicembre, alle 19, il cast sarà presente a una proiezione pubblica nei locali della pro loco di San Leucio, a Caserta. Il 14 ottobre, il Collettivo ha partecipato al convegno “Manipolazione psicologica e salute mentale”, che si è tenuto nell’aula magna del campus ovest dell’Università della Svizzera italiana, a Lugano. Il 20 ottobre, è stato al XII Convegno annuale dell’associazione Toponomastica femminile, che si è svolto al Complesso monumentale del Belvedere di San Leucio, a Caserta.
“In un momento storico in cui l’attenzione dell’opinione pubblica è ancora rivolta solo alla violenza fisica, che è visibile, tracciabile e punibile – dichiarano gli sceneggiatori Claudio Lombardi, Rita Raucci e Paolo Mazzarella –, discutere della diffusione di forme di prevaricazione emotiva che non lasciano lividi o occhi neri è necessario, anche perché quello della manipolazione e dell’abuso mentale nei rapporti interpersonali è un rischio concreto che travalica il genere, il ceto sociale e il grado culturale delle vittime”.
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