Azienda agricola di Sandokan Schiavone diventa scuola agraria e centro di formazione

L'inaugurazione a Grazzanise il 2 maggio.

Casa Sandokan rinasce istituto Agrario

Grazzanise. Da azienda agricola e zootecnica per anni nelle mani della camorra, in particolare della famiglia del neo-collaboratore di giustizia Francesco Sandokan Schiavone, ad istituto di istruzione superiore con indirizzo Agrario nonché Centro culturale e di formazione intitolato al carabiniere Baldassarre Nero.

È il bene confiscato nel 2002 agli Schiavone nel 2008 passato definitivamente allo Stato, situato a Grazzanise, terra di allevamenti bufalini, che ora sarà trasformato per diventare bene della collettività. Ad annunciarlo è il sindaco di Grazzanise Enrico Petrella, che il 2 maggio prossimo taglierà il nastro dell’immobile rinnovato con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e con il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero.

L’acquisizione dell’azienda confiscata alla famiglia del camorrista Francesco Schiavone e la sua trasformazione in istituto scolastico superiore, sezione distaccata del Falco di Capua – spiega Petrella – si lega a doppio filo al riscatto di un intero territorio, passando attraverso il Comune che amministro e raggiungendo il richiamo alla legalità dei fatti, non solo delle parole. Un risultato raggiunto con una modalità di amministrazione con altri enti, come la Regione, collaborativa.

Il 2 maggio è prevista l’inaugurazione dei nuovi laboratori per casari e del Centro per la formazione delle coscienze e dei mestieri dedicato al luogotenente Baldassarre Nero, medaglia d’argento al valore dell’Arma dei carabinieri, morto di Covid”.

Petrella racconta come dopo che il bene è stato acquisito dallo Stato nel 2008, “abbiamo pensato a un riutilizzo sociale che potesse essere anche simbolico; e credo che con la creazione di una scuola e di un polo di formazione, possiamo dire di esserci riusciti, e possiamo andarne fieri. Il fatto poi che questa rinascita coincida anche con il pentimento dell’ex “capo dei capi” del clan ci indica che la camorra è sulla strada della sconfitta“.

Il cambiamento di un popolo – sottolinea il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero – passa attraverso atti di coraggio e riconversione, questo è uno dei passi concreti che sono stati fatti verso la legalità con i fondi di sviluppo regionale“.

La riconversione del bene è costata un milione e mezzo di euro, cifra attinta dai Fondi Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale). Un valore aggiunto è stato l’interessamento dell’assessore alla sicurezza e alla legalità della Regione Campania, Mario Morcone.

All’inaugurazione saranno presenti il Procuratore di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni, il presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Casella, e il Comandante provinciale dell’Arma Manuel Scarso.

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