Finisce nelle mani della magistratura penale la vicenda del Comitato Festeggiamenti della Madonna di Casaluce, che vede come attori principali Giuseppe Carione, maresciallo in congedo della Guardia di Finanza ed ex Presidente del Comitato che sopra abbiamo menzionato, e don Michele Verolla, rettore del Santuario Santa Maria ad Nives di Casaluce.
Secondo i legali di don Michele Verolla, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, il parroco di Casaluce è stato vittima di infondate accuse e offese da parte dell’ex militare delle Fiamme Gialle, M.llo Carione, a mezzo di manifesti di protesta affissi per l’intera città, e nei punti più disparati, finanche sulle serrande private e di esercizi commerciali, e addirittura sui pali elettrici. Manifesti che creavano solo subbuglio, scompiglio e perplessità nei concittadini, e poi lettere indirizzate alle più svariate Autorità civili, tra cui al Prefetto, al Questore, al Sindaco di Casaluce, alla Sovraintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la provincia di Caserta, al Comando stazione carabinieri più vicina, e poi anche alle Autorità religiose a vari livelli, tutti esposti dai contenuti pretestuosi, calunniatori e diffamatori inviati anche alla Procura della Repubblica di Napoli Nord che venivano puntualmente archiviati.
Tutte queste condotte persecutorie – a detta dei legali – sono state poste in essere per un lungo periodo di tempo (e alcune sono tuttora in atto) ai danni di un non più giovane sacerdote, presbitero da oltre 40 anni, oramai esausto e sfinito da questi insopportabili atti, hanno creato al prelato tanto nocumento, ansia e continuo stress, da costringerlo a decidere di ascoltare il loro consiglio e quindi rivolgersi alla magistratura penale.
E allora i suoi avvocati, Raffaele e Gaetano Crisileo, raccolti tutti gli elementi necessari, prove e documentazioni, hanno composto un vero e proprio dossier presentando una serie di denunce contro l’ex militare.
Da allora la situazione si è completamente capovolta: il sacerdote è stato più volte sentito dalla Polizia Giudiziaria delegata dal PM di espletare le indagini, rivelando quanto stava subendo con documenti e carte alla mano e cosi l’ex sottufficiale è finito sotto processo per una serie di reati.
Prossima la conclusione delle indagini e la fissazione dell’udienza preliminare da parte del GIP. La Procura ha attivato la procedura del cosiddetto Codice Rosso, procedura d’urgenza, un canale preferenziale atto a tutelare ed accelerare le indagini per le persone vittime di Stalking e atti persecutori.
Sul contendere è intervenuto indirettamente e al solo scopo di ristabilire la normalità, anche il Vescovo di Aversa S.E. Mons. Angelo Spinillo, che ha detto – “In nessun modo un Comitato per sua natura temporaneo ed occasionale può essere trasformato in associazione che abbia caratteristiche di stabilità e un proprio codice fiscale“.
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