San Tammaro. “È ormai evidente che la camorra usa i social per diffondere modelli culturali negativi, così come è evidente che in Campania c’è un problema che riguarda i minori, sempre più spesso usati dalla criminalità organizzata per i propri traffici, penso soprattutto alla vendita della droga“.
Lo ha detto il capocentro a Napoli della Direzione Investigativa Antimafia, Claudio De Salvo, nel corso della Summer School Ucsi 2023, la Scuola di Giornalismo Investigativo che si sta tenendo in questo weekend alla Reggia di Carditello a San Tammaro. Presenti studenti e giovani giornalisti.
“È facile parlare di Gomorra che diffonde tali modelli – aggiunge De Salvo – ma bisogna prestare la massima attenzione ai social, perché sono un veicolo molto veloce di diffusione di messaggi negativi e dunque di difficile controllo.
La criminalità usa dunque le piattaforme social ma anche nuove tecnologie per i propri traffici illeciti e nascondere i patrimoni. E per questo sono d’accordo con quanto affermato dal procuratore Gratteri, che in un’intervista ha espresso la necessità di impegnare più tecnici informatici, penso anche agli hacker, nelle indagini contro la criminalità organizzata.
Ricordo – conclude De Salvo – il caso del camorrista di Arzano agli arresti domiciliari che mise sui social le immagini della comunione del figlio, con la sfilata di auto, tra cui la Ferrari del camorrista, preceduta da una vera e propria staffetta di moto per le strade cittadine“.
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