Santa Maria Capua Vetere. Furono pestati dagli agenti penitenziari il 6 aprile 2020, nel carcere Francesco Uccella, ma si rifiutarono di testimoniare contro le guardie carcerarie, forse per paura: una mancata testimonianza che ha impedito ai difensori dei poliziotti imputati di evidenziare, a loro dire, l’infondatezza di quel racconto.
Proprio per cercare di dimostrare l’inattendibilità dei testimoni, alcuni avvocati degli agenti imputati, hanno tentato lo stratagemma difensivo dell’incriminazione per favoreggiamento che ha però fatto registrare il diniego dei giudici.
Schermaglie ed espedienti, oggi, tra le parti in causa al maxi-processo sulle violenza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, che vede 105 imputati, tra agenti penitenziari, funzionari del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e medici dell’Asl di Caserta.
Gli avvocati hanno chiesto alla Corte d’Assise di incriminate i tre detenuti in questione ma i giudici (presidente Roberto Donatiello) hanno deciso di rigettare l’istanza ritenendo che nei tre testimoni non vi fosse alcuna volontà di favorire i responsabili dei pestaggi ma solo timore per le conseguenze derivanti dalle loro dichiarazioni. I tre detenuti furono sentiti dopo i fatti dagli agenti del Nucleo Investigativo Centrale (Nic) della Penitenziaria, e dopo aver ammesso di essere stati picchiati il 6 aprile, affermarono di non voler più continuare a dare dichiarazioni, e di volersi consultare con i propri avvocati.
Nel corso dell’udienza l’imputato Gaetano Manganelli, all’epoca dei fatti comandante della Penitenziaria a Santa Maria Capua Vetere, ha reso dichiarazioni spontanee per confutare l’accusa formulata dal testimone parte civile Massimo Flosco (uno dei 15 portati in isolamento dopo il 6 aprile) secondo cui, la sera del 5 aprile, durante le proteste in cui i reclusi si barricarono in reparto, non fu data l’insulina al detenuto Tommaso Izzo.
“Non è vero – ha raccontato Manganelli – che non gli abbiamo dato l’insulina. Un mio agente, su mia sollecitazione, gli ha passato la puntura attraverso le sbarre, pur non potendolo fare a termini di regolamento”. Manganelli ha poi mostrato un video in cui si vede il passaggio della puntura con l’insulina.
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