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Economia

Nel 2025 torna la pensione a 59 anni anche se hai pochi contributi: devi solo soddisfare un requisito

Il prossimo anno tornerà la possibilità di accedere alla pensione a soli 59 anni anche con pochi contributi. Ma sarà necessario soddisfare un certo requisito.

Se andare in pensione addirittura prima dei 60 anni ti sembra un sogno, sappi che sbagli: nel 2025 tornerà la pensione a 59 anni. Fino a prima della legge Fornero era abbastanza normale che un lavoratore potesse accedere alla pensione intorno ai 55-60 anni se aveva raggiunto un certo numero di anni di contribuzione.

Oggi sembra pura utopia e la maggior parte di noi è rassegnata ad attendere di avere almeno 67 anni per poter ricevere il tanto agognato assegno dell’Inps. Anzi, tra qualche anno potrebbero non bastare nemmeno più 67 anni in quanto, aumentando la durata della vita media, potrebbe aumentare anche l’età pensionabile.

Ma con la legge di Bilancio 2025 il Governo, per il prossimo anno, ha dato il via libera ad una misura che aiuterà molti contribuenti a lasciare il lavoro addirittura prima di aver spento 60 candeline sulla torta di compleanno. Nel 2025 molti potranno lasciare il lavoro a 59 anni anche con pochi contributi. Sarà necessario, però, soddisfare un certo requisito.

Manovra di Bilancio: ecco chi potrà smettere di lavorare a 59 anni nel 2025

La manovra di Bilancio ormai è praticamente definita e sul fronte delle pensioni pare che il Governo abbia già deciso tutto. L’Esecutivo, per il 2025, ha deciso di non introdurre nuove misure di pensione anticipata ma ha riconfermato tutte quelle che erano già in vigore nel 2024. In particolare, grazie ad una misura, molti potranno andare in pensione a soli 59 anni.

Manovra di Bilancio: ecco chi potrà smettere di lavorare a 59 anni nel 2025/Casertanotizie.com

In bilico fino all’ultimo – come ogni anno del resto – anche per il 2025 il Governo di Giorgia Meloni ha dato il via libera a Opzione Donna che, il prossimo anno compirà 21 anni. Questa misura, infatti, fu introdotta nel 2004 ma non è mai entrata a far parte delle misure di pensionamento strutturali. Ogni anno, dunque, necessita di essere riconfermata e ogni anno i Governi di turno sono nel dubbio.

Opzione donna, come suggerisce il nome stesso, si rivolge unicamente alla platea femminile e permette, di norma, di andare in pensione a 61 anni. Tuttavia si può godere di uno sconto anagrafico di 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni. Pertanto le lavoratrici che hanno due o più figli, nel 2025 potranno andare in pensione con Opzione donna a soli 59 anni. Per quanto riguarda i contributi bastano 35 anni.

Decisamente pochi se si pensa che, ad esempio, per fruire di Quota 103 o di Quota 41 servono almeno 41 anni di contribuzione mentre la pensione anticipata ordinaria ne chiede addirittura più di 42. Opzione donna, fino al 2022, si rivolgeva a tutte le lavoratrici ma dal 2023 la platea delle potenziali beneficiarie è stata ristretta e questa limitazione verrà mantenuta anche nel 2025. Pertanto anche il prossimo anno potranno fruire di Opzione donna solo le seguenti categorie di lavoratrici:

  • caregiver;
  • invalide almeno al 74%;
  • disoccupate;
  • dipendenti di aziende in crisi.

Si ricorda che chi sceglie di accedere alla pensione con Opzione donna dovrà attendere un po’ prima di ricevere il primo assegno Inps. Nello specifico la finestra di uscita è di 12 mesi per le dipendenti del settore privato e per le lavoratrici autonome e di 18 mesi per le dipendenti del settore pubblico.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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