Non tutte le spese sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi, anzi in alcuni casi è meglio proprio tenerle fuori. Vediamo quali sono così da non commettere errori.
Documento fondamentale per lo Stato che ha così la possibilità di definire e capire il reddito dei cittadini e quindi le tasse che dovrà versare, la dichiarazione dei redditi è utile anche per i cittadini stessi che possono inserire le diverse spese effettuate nell’arco dell’anno e detrarle dal reddito stesso e ottenere così una serie di agevolazioni.
Non tutte le spese possono essere dichiarate in detrazione, anzi in alcuni casi è bene proprio tenersene alla larga se non si vuole incappare in sanzioni anche pesanti. È bene, allora, sapere quali sono le spese che possono essere detratte e quelle che non rientrano in questa lista così da evitare errori e spiacevoli ripercussioni. Di seguito vedremo nel dettaglio da quali voci è composta la seconda lista, quella appunto delle spese non detraibili.
La dichiarazione dei redditi si compone, tra le altre voci, delle spese deducibili e delle spese detraibili. Non si tratta di sinonimi di classi specifiche di spese; nel primo rientrano quelle spese che vanno a ridurre il reddito imponibile sul quale si vanno a calcolare le imposte -ad esempio i costi previdenziali; nel secondo caso rientrano quelle spese sottratte direttamente dalle imposte andando a ridurre la cifra di tasse da versare, come le spese sanitarie.
C’è poi una terza voce di spese che non rientra né nell’una né nell’altra categoria e sono queste a non dover essere inserite in dichiarazione.
Tra le spese a cui stare attenti ci sono le cosiddette spese di rappresentanza; cene o pranzi che non abbiano un chiaro scopo lavorativo così come omaggi o regali che non siano legati ad un’attività di promozione dell’azienda.
Non vanno inseriti neanche gli oggetti di lusso anche se per uso personale; opere d’arte, abbigliamento, gioielli così come auto o qualsiasi altro veicolo di lusso. No anche a particolari spese mediche come quelle sostenute all’estero -qualora non dovessero rispettare le certificazioni italiane- o trattamenti estetici non legati a particolari patologie.
Rientrano in questa terza categoria di spese anche quelle dedicate al personale domestico; in linea di principio non sono deducibili, eccetto che per una detrazione parziale rispetto ai contributi versati. Ci sono, infine, i corsi di formazione personale non legati alla propria attività come i master ma anche corsi di danza o cucina. Mai inserire poi spese di pagamenti effettuati in contanti e senza il codice fiscale.
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