Molti lavoratori non stanno ricevendo l’ex bonus Renzi in busta paga pur avendone diritto. Ma come recuperarlo?
L’accredito del trattamento integrativo (o ex bonus Renzi) è un argomento che interessa in particolare lavoratori dipendenti e pensionati. In teoria, dovrebbe essere un processo automatico: una volta presentata la dichiarazione dei redditi, l’importo spettante dovrebbe essere accreditato direttamente in busta paga o sulla pensione. Tuttavia, ci sono delle situazioni in cui l’automatismo non si attiva.
In generale, il rimborso è gestito dal sostituto d’imposta, ossia dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Una volta presentata la dichiarazione dei redditi, l’importo del credito viene calcolato e restituito nei mesi successivi. Per i lavoratori dipendenti, in genere, il rimborso arriva entro luglio, mentre per i pensionati l’accredito avviene tra agosto e settembre. In alcuni casi, però, questa restituzione non avviene o subisce dei ritardi. Il trattamento integrativo (l’ex bonus Renzi) è un’agevolazione fiscale che spetta a chi ha un reddito da lavoro dipendente inferiore a 28.000 euro.
Se il reddito supera i 15.000 euro, però, l’erogazione del bonus subisce una riduzione e non viene più erogato mensilmente in busta paga. Questo perché, oltre questa soglia, il bonus potrebbe risultare eccessivo rispetto all’imposta dovuta, creando la possibilità che il lavoratore debba restituire la parte in eccesso in fase di conguaglio. Per evitare questo rischio, quindi, l’erogazione viene sospesa e il bonus viene calcolato solo in fase di dichiarazione dei redditi. Ma come essere sicuri che il calcolo sia corretto e ottenerlo senza incorrere in errori?
Nel caso in cui il bonus non venga erogato mensilmente, i lavoratori possono recuperarlo attraverso la dichiarazione dei redditi, compilando correttamente il modello 730. Durante la compilazione, l’importo spettante verrà calcolato in base al reddito dichiarato e alle detrazioni fiscali, e la somma non erogata verrà restituita in un’unica soluzione o, in alcuni casi, in rate.
In tutto ciò, è importante che i lavoratori prestino attenzione alla compilazione della dichiarazione, in modo che vengano inclusi tutti i redditi percepiti e le detrazioni per spese deducibili. Se ci sono errori o omissioni, il rimborso potrebbe essere ritardato o addirittura negato.
Per evitare disguidi, è sempre consigliato rivolgersi a patronati o CAF che possono garantire la corretta compilazione del 730. Tuttavia, se si decide di utilizzare il modello precompilato, è sufficiente compilare principalmente tre sezioni:
Così facendo, il lavoratore avrà la certezza di recuperare correttamente il bonus spettante, senza rischiare di incorrere in errori che potrebbero compromettere il rimborso.
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