Gennaio è tempo di Isee: come ogni anno, per accedere a bonus e agevolazioni, è necessario presentare l’Indicatore della situazione economica. Ma il Governo, negli ultimi giorni, ha approvato una novità che cambia davvero tutto.
Anno nuovo per molti di noi vuol dire soprattutto una cosa: Isee nuovo! L’Isee va aggiornato ogni anno e, ricordiamo, indica la situazione economica relativa a due anni fa. Pertanto l’Isee 2025 indica la nostra situazione economica relativa al 2023. L’Isee è importante al fine di ottenere bonus e agevolazioni.
Pensiamo, ad esempio, all’Assegno di Inclusione o alla Carta dedicata a Te o alla Carta acquisti o al bonus asilo nido o all’Assegno Unico: tutti aiuti che richiedono di presentare l’Isee per poter essere fruiti. Ma che cos’è di preciso l’Isee? Con Isee s’intende la situazione economica di una famiglia nel suo complesso.
Pertanto nel calcolo rientrano non solo i redditi da lavoro o da pensione ma anche eventuali patrimoni immobiliari e il patrimonio mobiliare, cioè la giacenza media di denaro che abbiamo sul nostro conto corrente. Da quest’anno, però, il Governo ha introdotto una novità importantissima: non sarà più necessario introdurre un certo “dettaglio” per il calcolo dell’Isee e, di conseguenza, sarà più semplice ottenere le agevolazioni.
Ogni volta che fai l’Isee hai il timore che sia troppo alto e che, dunque, non ti consentirà di fruire di determinati bonus? Da quest’anno avrai un problema in meno perché, con la modifica introdotta dal Governo di Giorgia Meloni, avere accesso alle agevolazioni statali sarà molto più semplice per tutti, anche per chi ha un mucchio di soldi.
L’Isee, come spiegato nel paragrafo precedente, non tiene conto solo del reddito di una persona o dei redditi di una famiglia ma anche del patrimonio immobiliare e mobiliare. Pertanto una persona potrebbe anche non avere alcun tipo di reddito ma avere comunque un Isee molto elevato a causa dei suoi risparmi.
D’ora in avanti, però, non sarà più così. Da quest’anno non rientreranno più nel calcolo dell’Isee i titoli di Stato, i Buoni e i Libretti postali fino a 50.000 euro. Pertanto anche se hai risparmi fino a 50.000 euro non dovrei inserirli nell’Isee il quale, dunque, potrà restare basso anche se tu, a conti fatti, non sei esattamente povero o a rischio povertà.
Dunque da quest’anno anche chi ha 50.000 euro di risparmi potrà comunque accedere a sussidi come l’Assegno di Inclusione, la Carta spesa, la Carta acquisti e molti altri se, naturalmente, soddisfa anche gli altri requisiti necessari per avere diritto a questi aiuti messi in campo dal Governo.
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