Il Consigliere Comunale di Caserta, capogruppo Fratelli d’Italia, avvocato Paolo Santonastaso, ha protocollato in data odierna interrogazione a risposta orale ex art. 28.2 del Regolamento delle attività consiliari del Comune di Caserta in merito ai proventi derivanti dai beni di dotazione patrimoniale.
Infatti, premesso che il Comune di Caserta è stato dichiarato dissestato prima nell’anno 2011 e poi, senza soluzione di continuità, nell’anno 2018, costituisce preminente interesse di tutta la cittadinanza, chiamata a sostenere il carico di tali situazioni deficitarie, essere resa edotta circa la dotazione patrimoniale di cui il Comune a tutt’oggi dispone e, di conseguenza, circa proventi, rendite, canoni di locazione, ecc., preventivati nel rispetto di quanto contrattualizzato per ciascun bene ed, in concreto, effettivamente realizzati.
Da attenta lettura del rendiconto di gestione delle entrate anno 2020, con specifico riferimento al titolo terzo, tipologia 100 “vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni”, è possibile constatare che, a fronte di una previsione definitiva di cassa pari ad euro 10.421.461,16 (= quasi dieci milioni e mezzo di euro), è stato registrato un totale riscossioni pari ad euro 5.162.610,38: in pratica, nemmeno la metà! Tale trend non è senz’altro addebitabile alla crisi da Covid-19 se si consideri che, dal rendiconto di gestione delle entrate anno 2019, per la stessa categoria è stata registrata una differenza tra entrate preventivate e quelle riscosse pari a circa sette milioni di euro. Pertanto, con l’odierna interrogazione viene chiesto al Sindaco, Avv. Carlo Marino, e all’Assessore al Patrimonio, Avv. Annamaria Sadutto, quali siano le ragioni per cui il Comune di Caserta realizza meno del 50% delle entrate preventivate in ordine all’utilizzo ed alla concessione di beni di proprietà comunale, la predisposizione di un quadro organico rappresentante tutti i beni di dotazione patrimoniale del Comune con specifico riferimento sia a quelli concessi in locazione sia a quelli rientranti nella c.d. edilizia residenziale popolare, rappresentando, per ognuno, le entrate preventivate e quelle effettivamente realizzate negli ultimi cinque anni e se il Comune di Caserta ha intrapreso a riguardo azioni di recupero.