«La confusione, non del tutto involontaria, che si sta generando attorno al biodigestore di Caserta impone la necessità di fare chiarezza una volta per tutte. Anche a costo di smorzare l’entusiasmo di chi, in queste ore, apprendendo la notizia della revoca dei finanziamenti regionali, sta sbandierando per un proprio tornaconto politico una vittoria che ad oggi non esiste» – a dirlo è Danilo Giaquinto, coordinatore del movimento «Speranza per Caserta».
«Il provvedimento di Palazzo Santa Lucia, infatti, è stato adottato per le inadempienze dell’Ente comunale rispetto al raggiungimento dell’obiettivo entro il termine del 31 dicembre 2022; dunque per una motivazione di carattere squisitamente burocratico. Il che non implica l’estinzione del procedimento amministrativo che resta, invece, in piedi e che, ipoteticamente, potrebbe essere finanziato di nuovo coi fondi europei 2021/2027».
«Quindi, se ne deduce che non solo la minaccia della costruzione del biodigestore pende ancora sulla città di Caserta ma che, addirittura, potrebbe ritornare prepotentemente alla ribalta proprio per la figuraccia rimediata dall’Amministrazione Marino. Il problema non è, allora, il finanziamento per il biodigestore ma la sopravvivenza del progetto stesso».
«È dal 2017 che Speranza per Caserta porta avanti questa battaglia con atti concreti e non con sterili post sui social. Conosciamo perfettamente tutte le lacune del progetto emerse nel ricorso al Tar presentato con Legambiente e i quattro Comuni limitrofi, e sappiamo che la volontà politica dell’Amministrazione sulla realizzazione dell’impianto può essere annullata solo in consiglio comunale con una presa di posizione chiara e definitiva di tutte le forze politiche. Invece, nel consesso democratico più importante della città, maggioranza e opposizione evitano di discuterne pur essendo chiara a tutti l’inammissibilità politica, tecnica e ambientale di una costruzione che rischia soltanto di creare una frattura insanabile nella nostra comunità».
«Se in un futuro, immediato o meno che sia, il Comune di Caserta riproponesse il piano del biodigestore, ottenendone il finanziamento coi fondi europei, non esiteremo un attimo a fare pubblicamente i nomi di chi, pur potendo, non ha voluto fermare, quando ancora ce n’era la possibilità, questo disegno scellerato».
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