Caserta. L’invasione nei mari italiani da parte della specie Callinectes sapidus (Granchio Blu), voraci predatori di molluschi, sta arrecando seri danni alla produzione di molluschi bivalvi a livello nazionale. Pertanto, esiste un reale rischio anche per le attività che insistono lungo tutta la costa marina della Provincia di Caserta.
Allo scopo, quindi, l’Asl di Caserta, diretta da Amedeo Blasotti, attraverso il Dipartimento di Prevenzione con le sue Aree di competenza coordinate da Alfonso Giannoni, e dirette dal Carlo Ferrara e Antonio Guarnieri coadiuvati dalla Dr.ssa Celeste Mascolo, ha ritenuto opportuno istituire una apposita Unità di Monitoraggio e Studio del “Granchio blu” per il litorale costiero casertano.
Gli obiettivi dell’Unità di Monitoraggio e Studio prevedono il coinvolgimento degli operatori del settore della pesca e loro associazioni di categoria; il monitoraggio delle produzioni locali; il monitoraggio sulla presenza del “Granchi blu sul litorale casertano, oltre a ricerche scientifiche indirizzate, tra le altre, all’ideazione di nuove modalità di allevamento e digestione della risorsa naturale dei molluschi capaci di contrastare la predazione del “Granchio blu”.
Il tutto sarà svolto in collaborazione con la Regione Campania ed il coinvolgimento del Dipartimento di Medicina Veterinaria e il Dipartimento di Scienze Biologiche UNINA, la Stazione Anton Dhorn (SZN), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
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