Santa Maria Capua Vetere. Mancata tutela del diritto costituzionale alla salute, rischio di sprechi di risorse pubbliche per reparti nuovissimi e non occupati, sofisticate attrezzature inutilizzate negli ambulatori di medicina specialistica. Sono le motivazioni che hanno spinto Raffaele Aveta e Italo Crisileo, consiglieri comunali di “Alleanza per la città – M5S” a Santa Maria Capua Vetere, a scrivere al ministro della Salute, Orazio Schillaci, sollecitando la sua attenzione sul progressivo depauperamento dell’Ospedale Melorio, specialmente dopo la trasformazione in Presidio Covid e la chiusura del pronto soccorso.
«Abbiamo deciso di appellarci al ministro – spiega Aveta – pur essendo ben consapevoli della divisione delle competenze tra le varie istituzioni, perché in questo caso riteniamo che sia violato un principio fondamentale dettato dalla Costituzione: circa 150mila cittadini dell’area sammaritana sono stati privati di un presidio di pronto soccorso, ma anche degli ambulatori di Oculistica e Gastroenterologia, pur dotati di sofisticate attrezzature. In previsione c’è anche la chiusura del reparto Utic di Cardiologia, peraltro funzionante e pienamente operativo».
«Già più volte – continua Crisileo – abbiamo investito della problematica il direttore generale dell’Asl, ottenendone solo vaghe ed evasive risposte. E, a parte la drastica riduzione del livello assistenziale nel territorio sammaritano, qualcuno dovrà pur spiegarci come mai vengono effettuati lavori di ristrutturazione per posti letto che restano vuoti e comprate apparecchiature che restano inutilizzate».
«C’è anche – conclude Aveta – un evidente problema di utilizzo delle risorse pubbliche ed è anche per questo che insistiamo nel chiedere la riattivazione del pronto soccorso, con almeno sei posti di osservazione breve, il potenziamento della chirurgia multidisciplinare, l’attivazione di quattro posti di terapia intensiva, la riattivazione degli ambulatori di Gastroenterologia ed Oculistica, nonché l’immediata utilizzazione dei posti letto già completati al terzo piano, disponibili per tutte le attività connesse alla Pneumologia (10 posti), la Lungodegenza (28 posti) e la Terapia subintensiva (13 posti), per un totale di 51 posti letto».
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