Scuola

Tolti 120 istituti scolastici alla Campania: l’allarme di Fortini e De Luca sulla “Riforma Valditara”

In Campania tagliati oltre 120 istituti scolastici. Il Governatore: "La riforma del Governo significa per il Sud tagliare classi, tagliare docenti e personale non docente."

Giuseppe Valditara

Napoli/Caserta. Secondo i numeri presentati dall’assessore regionale alla Scuola, Lucia Fortini, tra gli effetti della “riforma Valditara” ci sarebbe una riduzione di 120 istituti in totale in tutta la Campania che passerebbe dagli attuali 959 a 839. Nel dettaglio: -18 per la provincia di Avellino, -16 per Benevento, -9 per Caserta, -36 per Napoli e -41 per Salerno.

“È sconvolgente il numero di 961 alunni per ogni scuola. – dice l’assessore Lucia Fortini – Non dico che dipende dal governo di destra o di sinistra ma sicuramente non può essere il Ministero dell’economia e finanze a dirci quale deve essere il numero medio delle scuole” – ha continuato Fortini che ha organizzato un incontro con centinaia di presidi e sindaci della Campania, “Quale dimensionamento scolastico per la Campania“, per discutere del dimensionamento scolastico nella riforma del Governo.

“Anche Sardegna e Abruzzo – ha sottolineato Fortini – oltre a Campania, Puglia, Emilia e Toscana hanno votato contro questa riforma. Noi impugneremo il decreto ministeriale. Devo dire che quando mi hanno mostrato il decreto ministeriale mi ha fatto male vedere che gli assessori di Calabria e Basilicata, che avevano detto che avrebbero fatto le barricate con noi, si sono presentati e hanno votato alla fine a favore. Mi scuote perché un esponente della politica locale deve tutelare la propria identità territoriale”.

Quale dimensionamento scolastico per la Campania

“Provate a immaginare – ha avvertito il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – che cosa significherebbe in Italia il programma scolastico orientato dalla Lega Nord, avremmo un contro risorgimento e questo non va bene. La scuola pubblica è essenziale anche da questo punto di vista della difesa dell’unità nazionale e del sentimento di patria. Lo vorrei dire agli amici di Fratelli d’Italia che parlano della nazione ogni 20 secondi, anche a sproposito, quando si parla di territori è meglio parlare del Paese non della nazione. Questo è un modo per difendere un sentimento nazionale. La scuola pubblica non va sopportata, ma valorizzata perché abbiamo i docenti in Italia che sono i peggio pagati d’Europa e a volte aggrediti dai familiari degli alunni, dagli stessi alunni: quello che avviene nella scuola pubblica è inimmaginabile in un paese come il Giappone, la Germania o la Francia. Docenti che vengono lasciati a volte allo sbando: allora preoccupiamoci di questo, di valorizzare i docenti e mantenere le risorse anzi potenziarle”.

“Sul mondo della scuola, come sulla sanità, siamo di fronte a un tentativo di tagliare risorse e personale alle regioni del Sud. – ha continuato il governatore della Campania – Il tentativo di riforma proposto dal governo Meloni significa per il Sud tagliare classi, tagliare docenti e personale non docente. La posizione della Campania è che non solo non intendiamo accettare alcuna riduzione di classi, scuole, personale, ma che bisogna dare ancora più risorse per le scuole del Sud per contrastare la dispersione scolastica e per fare in modo che le nuove generazioni possano essere educate perché se crolla anche la scuola sarà difficile avere rapporti con nuove generazioni. Non si parla più in Italia di scuola pubblica e sanità pubblica, questi del Governo hanno in testa altri modelli privati. La scuola pubblica è essenziale per garantire il livello di civiltà e unità nazionale. Combatteremo fino alla fine contro questa ipotesi di modifica proposta dal ministro Valditara”.

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