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Spettacoli

Carditello Festival, apre la grande musica napoletana con Gragnaniello, Raiz, ‘O Zulù

La grande musica napoletana apre, sabato 2 luglio alle ore 21, la terza edizione del Carditello Festival, la manifestazione dedicata alla bellezza della Campania Felix e alla rinascita della Reggia borbonica con tanti artisti e ospiti d’eccezione.

La rassegna musicale – organizzata dalla Fondazione guidata dal presidente Luigi Nicolais, con la direzione artistica di Antonello De Nicola e il sostegno di Regione Campania attraverso la Scabec SpA – rappresenta una sfida culturale senza eguali che, narrando emozioni e sensazioni senza tempo, intende imprimere con coraggio una svolta e un rilancio dell’identità e dell’estro che contraddistinguono il territorio.

Sul palco del Carditello Festival, sabato 2 luglio, i più interessati cantanti della scena musicale napoletana: Raiz (Almamegretta), Enzo Gragnaniello, ‘O Zulù (99 Posse), Francesco di Bella (24 Grana), FLO, Maldestro, Gnut, Irene Scarpato (Suonne d’Ajere), Simona Boo, accompagnati sul palco da musicisti eccezionali come Marco Caligiuri (batteria/percussioni), Davide Afzal (basso), Fofò Bruno (chitarre elettriche), Caterina Bianco (tastiere/violino/cori) ed Ernesto Nobili (direzione musicale e chitarre). Il progetto artistico è diretto del giornalista Federico Vacalebre.

“Sono molto contento di partecipare allo spettacolo Passione Live a Carditello – spiega Luca ‘Zulù’ Persico – luogo ritrovato e riportato alla bellezza e cultura. Il concerto è un viaggio favoloso che questa volta potrà mostrarsi ad un pubblico dal vivo, occasione che manca da un anno. Sarà emozionante vivere questa esperienza che per noi musicisti è la più adrenalinica e soddisfacente”.

Uno spettacolo che si propone di diffondere e far rivivere la “canzone napoletana” classica e contemporanea, attraverso un viaggio sensoriale capace di trasportare il pubblico nel cuore pulsante della città di Partenope. In questo scenario, si colloca l’intenso e singolare docu-film realizzato e girato per le strade di Napoli dal regista italo-americano John Turturro che ha voluto raccontare la canzone napoletana, ripercorrendone la storia e sottolineando la sua vivacità e modernità. Nasce così, da un’idea dello stesso Turturro, lo spettacolo prodotto e realizzato da Arealive, realtà partenopea impegnata nella promozione a livello internazionale di artisti napoletani.

“Quando si dice Passione – afferma Enzo Gragnaniello – la prima cosa che mi viene in mente è la canzone napoletana e partecipare a questo evento significa proprio ripercorrere la canzone napoletana nei vari aspetti rappresentati dai vari artisti… non perdendo mai di vista la vera essenza della musica: la poesia. Mi fa piacere essere ospite a questo evento, tra le altre cose in un luogo bellissimo sottratto alla camorra, incontrando anche le nuove generazioni e cantando in un luogo bellissimo sottratto al malaffare”.

Una importante novità per grandi e piccini in collaborazione con Volare sull’Arte: previsti voli gratuiti in mongolfiera, sabato dalle ore 19 alle 20.30 (ultimo volo ancorato possibile, rispettando l’ordine di arrivo a Carditello e in base alle condizioni meteo), per tutte le persone che acquistano il biglietto di Passione Live.

Una opportunità straordinaria per scoprire il Real Sito di Carditello dall’alto e seguire, alle ore 21, il concerto del Carditello Festival.

“Passione è uno spettacolo a cui tengo tantissimo – dice Francesco Di Bella – perché fatto genuinamente tra musicisti che conoscono e amano profondamente le radici della musica napoletana. Alcuni di questi, per me, sono stati modelli da seguire, ad altri ho cercato io di dare qualcosa, altri ancora hanno percorso sentieri paralleli che sarebbe stato naturale incrociare prima o poi. Questo ‘poi’ è arrivato adesso, ed è un bel momento per coglierlo ed avere una visione di insieme su quello che succede a Napoli da tanto tempo a questa parte. Voglio bene ad ogni singola nota di questo spettacolo. Veniteci a trovare, vi gioverà”.

Il Real Sito di Carditello (Sam Tammaro, Caserta) – dopo essere stato il simbolo del degrado e dell’abbandono nella Terra dei Fuochi, e dopo aver resistito alle ferite del tempo e della criminalità organizzata – oggi rappresenta un modello di riscatto e rinascita per l’intera comunità, aperto a famiglie, bambini e rifugiati.

Redazione

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